Inail: in 5 mesi 369 denunce di morti sul lavoro

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Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale nei primi cinque mesi del 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023, hanno visto un incremento da 271 a 286.
L’incremento ha riguardato industria e servizi, che passa da 310 a 312 denunce mortali, l’agricoltura (da 36 a 40) e il conto stato (da 12 a 17).
Tra le regioni con i maggiori aumenti l’Emilia Romagna con +15, la Campania +7, la Calabria e la Sicilia +5 ciascuna.
Diminuiscono le denunce dei lavoratori italiani da 296 a 290 e aumentano quelle degli extracomunitari da 52 a 61 e dei comunitari da 10 a 18.
   
Al 31 maggio di quest’anno risultano quattro denunce di incidenti plurimi, per un totale di 19 decessi, solo due dei quali stradali. Nei primi cinque mesi del 2023 risultavano cinque denunce di incidenti plurimi, per un totale di 10 decessi, quattro dei quali stradali.

Per contrastare l’ormai dilagante fenomeno dell’interposizione illecita di manodopera e sull’onda emotiva dei tragici infortuni sul lavoro verificatisi recentemente, il Governo ha introdotto alcune misure che tendono ad inasprire le conseguenze a carico dei datori di lavoro. In alcuni casi, più che di vere e proprie novità, in realtà si tratta di un parziale ritorno al passato in quanto, dal 2 marzo 2024 (data di entrata in vigore del decreto PNRR), vengono reintrodotte alcune contravvenzioni in precedenza depenalizzate dal  D.Lgs. n. 8/2016.

Il Governo, quindi, si è reso probabilmente conto che, per contrastare il deprecabile fenomeno delle esternalizzazioni illecite di manodopera (con tutto quello che ne consegue sotto il profilo della salute e sicurezza del lavoro), la mera sanzione amministrativa (peraltro limitate dalla presenza di un tetto massimo di 50 mila euro) non rappresentava più un efficace deterrente. L’obiettivo, in sostanza, è quello di rafforzare le misure volte a salvaguardare la sicurezza sul lavoro, dato il fatto che quelle finora vigenti non sono riuscite, ed i numeri lo testimoniano drammaticamente, a ridurre l’impatto umano e sociale derivante dagli incidenti sul lavoro. L’obiettivo, in sostanza, è quello di rafforzare le misure volte a salvaguardare la sicurezza sul lavoro, dato il fatto che quelle finora vigenti non sono riuscite, ed i numeri lo testimoniano drammaticamente, a ridurre l’impatto umano e sociale derivante dagli incidenti sul lavoro. Per questo è si ritiene importantissimo che si proceda alla risoluzione di molteplici situazioni ad oggi carenti a cominciare dal nodo formazione, che deve andare oltre gli aspetti meramente formali e burocratici, essere effettiva, efficace e diffusa a tutti i livelli, partendo dalla scuola e coinvolgendo i datori di lavoro. Riteniamo anche fondamentale che si apra un confronto con gli organismi europei per escludere gli investimenti in formazione dalla disciplina degli Aiuti di Stato, specie in favore delle Pmi, e che venga assicurata la piena disponibilità delle risorse derivanti dal contributo dello 0,30%; oltre a potenziare il numero degli ispettori” le parole di Paolo Provino, Presidente Enbital, ente che attraverso i propri Organismi di Diretta Emanazione ODE, erogata a qualunque Ente o Azienda ne abbia necessità, corsi di formazione ex decreto legislativo 81/2008 e successive modifiche ed integrazioni, con particolare attenzione alle specificità del settore privato e a quelle del settore pubblico, che comprende, tra le altre, la formazione per RSPP/ASPP ed i percorsi formativi di aggiornamento obbligatorio per RLS, Datore di Lavoro/RSPP, Dirigenti, Preposti e Lavoratori.

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