Elena Russo, studentessa universitaria di 20 anni, volontaria per la Croce Rossa. Perse perse la vita in uno schianto con l’auto mentre consegnava pizze a domicilio.
Ora i proprietari del locale per cui lavorava sono stati rinviati a giudizio; per loro l’accusa è di “omicidio colposo con violazione delle norme per la sicurezza sul lavoro e del codice stradale”.
Secondo quanto riporta il Resto del Carlino i due soci di una pizzeria reggiana, un 49enne e un 33enne, dovranno rispondere per la morte di Elena. Questo grazie alle battaglie portate avanti dai genitori della giovane ragazza.
I due soci sono stati rinviati a giudizio il 9 settembre dal giudice dell’udienza preliminare Luca Ramponi: il rito ordinario inizierà in novembre.
Studentessa morta portando le pizze
Il sinistro si è verificato il 30 gennaio 2022, dopo le 20, quando la giovane – durante il giro di consegne a domicilio – si schiantò contro un albero con la Fiat Punto della pizzeria, la vettura si rovesciò e lei perse la vita.
Secondo i Pubblici Ministeri che hanno preso in carico il caso, l’incidente si sarebbe verificato a causa della presenza di irregolarità nella macchina con una attenzione particolare agli pneumatici “in grave stato di usura, vecchi di 16 anni di utilizzo, con crepe e totalmente lisci nella parte esterna”. La procura contesta ora di aver violato la legge che regola la tutela dei lavoratori, proprio perché l’auto non era sicura e non sottoposta a manutenzione. Ci sarebbe stato dunque un “contributo causale” alla morte della ragazza perché facendo una curva la vettura perse aderenza proprio per le condizioni in cui era.