Sostenibilità: uno studio sul rating ESG delle piccole e medie imprese

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  • Equita e Altis Università Cattolica insieme per individuare una nuova metodologia di rating non finanziario su misura per le PMI
  • Presentati in Università Cattolica i primi risultati dello studio Equita – Altis

Equita, l’investment bank indipendente italiana, e ALTIS, l’Alta Scuola Impresa e Società dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, hanno promosso un evento per presentare i risultati dello studio da loro condotto e per favorire un momento di discussione tra società, istituzioni ed investitori sul tema della sostenibilità.

Oggi risulta infatti evidente come la valutazione della capacità dell’azienda di creare valore, di generare opportunità e di ridurre l’esposizione ai rischi debba tenere conto non solo degli indicatori di carattere economico-finanziario ma anche delle performance ESG (EnvironmentalSocialGovernance).

Coerentemente con la crescente attenzione di Equita per il tema della sostenibilità, la ricerca “Sostenibilità: una valutazione su misura per le PMI” presentata oggi si è posta l’obiettivo di studiare come le metodologie di rating ESG potrebbero meglio adattarsi alle piccole e medie aziende e guidare dunque le stesse società a valorizzare al meglio i loro punti di forza in ottica ESG.

La ricerca è stata condotta attraverso un questionario ad-hoc, predisposto da Equita e ALTIS Università Cattolica e basato sulle evidenze raccolte durante una serie di interviste con i responsabili di società già oggetto di rating ESG. Il questionario è stato dunque sottoposto a più di 30 società con capitalizzazione compresa tra Euro 250 milioni e Euro 4 miliardi.

Lo studio evidenzia una serie di criticità nel processo di valutazione ESG per le piccole e medie imprese: dalla difficoltà di interazione con le agenzie di rating, i cui giudizi vengono spesso percepiti dalle aziende come non coerenti con quanto fatto  in termini di sostenibilità, alle mancanze, in termini formali e strutturali, delle stesse piccole e medie imprese che talvolta non presidiano adeguatamente il processo di valutazione e non dispongono di policy formali e pubbliche, le uniche prese in considerazione dalle grandi agenzie di rating.

I risultati della ricerca hanno consentito sia di stimare il gap di rating legato alla mancata formalizzazione dei presidi ESG da parte delle piccole e medie imprese, sia di ipotizzare un “Social premium” aggiuntivo da incorporare nel processo di valutazione ESG per valorizzare gli aspetti “Social” delle piccole e medie imprese, in particolare il grande contributo che esse apportano alla comunità nella quale sono inserite.

Oltre alla presentazione della ricerca, l’evento ha anche vissuto un’interessante momento di confronto: alla tavola rotonda hanno infatti partecipato Marcello Bianchi (Vicedirettore Generale, Assonime), Roberto Celot (CFO, Zignago Vetro), Simone Chelini (Responsabile Corporate Governance, Sustainability e Strategie Attiviste, Eurizon), Maria Laura Garofalo (CEO, Garofalo Health Care) e Barbara Lunghi (Responsabile dei mercati primari, Borsa Italiana). A conclusione sono inoltre intervenuti Paolo Ciocca (Commissario Consob) e Patrizia Grieco (Presidente del Comitato di Corporate Governance e Presidente di Enel).

Alla luce delle risultanze emerse Equita, nello sviluppo della propria strategia ESG, ha deciso di intraprendere una serie di iniziative finalizzate a raccogliere informazioni sulla sostenibilità delle piccole e medie imprese e a supportare le proprie attività di gestione e i processi decisionali degli investitori.

È intenzione di Equita infatti sottoporre alle società seguite dal team di Ricerca lo stesso questionario utilizzato nello studio presentato e costruire una base dati utile a fornire agli investitori maggiori dettagli sulle caratteristiche ESG delle società oggetto di copertura. È inoltre intenzione di Equita promuovere il questionario come uno strumento a supporto di tutte le società, e in particolare delle piccole e medie imprese, che, compilandolo, potranno identificare le best practice da seguire nell’implementazione delle loro strategie ESG.La stessa Equita provvederà a compilare il questionario e a renderne pubblici i risultatiGrazie alla collaborazione con ALTIS Università Cattolica, i dati aggregati raccolti potranno infatti contribuire ad arricchire le informazioni sulla gestione delle tematiche ESG da parte delle piccole e medie imprese e consentiranno di proporre nuovi modelli di valutazione delle stesse.

Infine, nelle scelte di investimento dei team di portfolio managementprivate debt e private equity di Equita avrà sempre più importanza la valutazione dei fattori ESG che caratterizzano le società oggetto di potenziale investimento. Le società che avranno dunque compilato il questionario si troveranno in una posizione privilegiata nel processo di analisi e selezione degli investimenti in quanto avranno già fornito ai team le loro informazioni in ambito ESG.

Andrea Vismara, Amministratore Delegato di Equita, ha commentato:“Siamo sempre più convinti che il tema della sostenibilità sia di fondamentale importanza nell’ambito finanziario. Per Equita per esempio ha triplice valenza: in primis, essendo leader in Italia nella ricerca su società quotate, dobbiamo aver ben chiaro come le diverse tematiche ESG possono influenzare la valutazione di una azienda, al fine di supportare al meglio le decisioni degli investitori; in secondo luogo, con le attività di alternative asset management impieghiamo le risorse dei nostri clienti privilegiando investimenti in realtà che adottano pratiche sostenibili; siamo infine una società quotata e in quanto tale dobbiamo essere attenti alle tematiche ESG, in modo da promuovere lo sviluppo di un business sostenibile e remunerare i nostri azionisti”.

Vito Moramarco, Direttore di ALTIS Università Cattolica, ha dichiarato: “Per ALTIS, la transizione verso uno sviluppo sostenibile implica che anche il mondo della finanza si responsabilizzi in questo senso. Questo passo è tanto importante che, in quanto realtà accademica, abbiamo deciso di costruire dei percorsi di formazione in partnership con i leader del settore finanziario, con lo scopo di preparare professionisti capaci di farsi promotori di questi valori presso le imprese e gli investitori. È fondamentale che realtà diverse operino insieme perché le buone pratiche della finanza sostenibile si diffondano in modo sistematico nell’ecosistema italiano. La ricerca condotta con Equita è pertanto di altissimo valore per l’Alta Scuola, in quanto unisce expertise diverse, con lo scopo di apportare un contributo concreto allo sviluppo strutturato della finanza a impatto e di guidare gli investitori verso un futuro più sostenibile. La partecipazione all’evento e il dibattito stimolato nella giornata di oggi testimoniano che siamo sulla strada giusta.”

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