Il premier Mario Draghi non è certo il tipo che, quando fa previsioni, si concede facilmente ai voli pindarici: è anzi un tipo pragmatico che si muove sempre con i piedi per terra tanto che, alla guida della Banca centrale europea, venne ribattezzato «la sfinge monetaria» già dieci anni fa, ai tempi del vertice di Jackson Hole, nel profondo del Wyoming. Passeranno, quindi, diversi mesi prima che il presidente del Consiglio possa azzardarsi a prevedere una ripresa economica certa con un’inversione di tendenza capace di darci un po’ di sereno dopo la tempesta del Covid. Intendiamoci, SuperMario fa bene ad essere molto cauto, ma ciò non toglie che qualcosa si stia muovendo: anche se non possiamo ancora voltare definitivamente pagina, in alcuni settori si stanno già avvertendo piccoli segnali di schiarita all’orizzonte.
VERSO LA STAGIONE ESTIVA
È il caso del turismo in Italia: forse il peggio è passato. Per la verità, si tratta solo di sensazioni, senza veri dati ufficiali alla mano, che ci rendono meno pessimisti, sperando ovviamente che anche la situazione pandemica continui a migliorare. Resta il fatto che non è azzardato prevedere, con la prossima estate, una discreta risalita per l’industria delle vacanze che continua ad essere il fiore all’occhiello del “made Italy”.
IL CASO DELLE SPIAGGE ROMAGNOLE
Proprio in questi giorni, infatti, ho visto alcune spiagge della Romagna che sono sempre state ai primi posti della nostra offerta turistica: ho trovato tanti operatori turistici con il motore acceso per ripartire. Se solo fino a qualche giorno fa, tutto sembrava desolatamente vuoto ed abbandonato nella terra di «Amarcord», con il Primo Maggio c’è stata una riapertura come qualsiasi anno “normale”; in alcune località sono anche state chiuse le strade in centro per consentire gli aperitivi con musica ai giovani. Non solo: in tanti centri della costa romagnola l’offerta degli appartamenti estivi da affittare è già adesso “full”, anche perché le famiglie non hanno molte scelte alternative considerando che sarà ancora molto difficile poter programmare viaggi di vacanze all’estero.
I SETTORI COLLATERALI: ALITALIA
E le nostre piccole capitali del turismo al mare sono così tornate tali. Ecco perché sarebbe opportuno che il governo desse una certa priorità a tutte le misure necessarie per far ripartire il turismo aiutandolo ad uscire dal tunnel della crisi, a cominciare da quello estivo. Non dimenticando, ovviamente, i settori collaterali: è il caso, ad esempio, di quello che resta di Alitalia, la nostra ex compagnia di bandiera, che dovrebbe tornare finalmente in fase di decollo: senza adeguati mezzi di collegamento, il turismo non potrà certo volare di nuovo.
FONTE: Il Sole24ore
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