Rapporto annuale Inps sulle pensioni: oltre 154 mila domande per quota 100
Alla fine di giugno le domande di pensione con Quota100 pervenute all’Inps sono 154.095, il 29% in meno rispetto alle attese. Lo ha riferito il presidente del super Inps, Tridico, nel corso dell’illustrazione del Rapporto annuale dell’Istituto, sottolineando come “sulla base del trend dei primi sei mesi di applicazione, alla fine dell’anno il numero atteso delle pensioni in pagamento sarà pari a circa 205.000, per una spesa complessiva annua pari a 3,6 mld. di euro”, al di sotto delle previste 290mila, stimate in sede di approvazione della legge n. 26/2019.
Più in particolare, il Presidente Inps ha precisato che nei primi sei mesi di vigenza della misura, il numero delle domande pervenute si è concentrato nei mesi di gennaio e febbraio (67,2%) per poi scemare progressivamente. Guardando alle differenze territoriali, il 40,2% delle domande è stata presentata nelle regioni del Nord e del Mezzogiorno (38%), prevalentemente da uomini (73,9%) e da assicurati del settore privato (67,3%).
Percentualmente, le richieste avanzate dai pubblici dipendenti sono state pari al 32,7%, di cui il 45,9% si colloca nel Mezzogiorno, il 32,9% nel Nord e il 21,1% nelle regioni del Centro Italia. Complessivamente, l’86% delle domande del pubblico impiego proviene dal comparto degli enti locali e da quello del corpo docente della scuola e il 2,2% dal personale sanitario. La distribuzione per età evidenzia una concentrazione tra i 63 e i 64 anni, senza differenze significative tra uomini e donne.
Il massimo dirigente dell’INPS ha quindi chiarito che “mediamente l’importo della pensione per le domande accolte è pari a circa 1.900,00 euro mensili, con scostamenti che dipendono dal genere e dall’area geografica: le donne percepiscono una pensione inferiore a quella media del 22,1% nel settore privato e di solo il 5,9% nel settore pubblico; l’importo medio mensile regionale lordo più alto risulta pari a 2.371 euro in Lombardia, quello più basso, pari a 1.649 euro, in Basilicata”.
Da questo mese – luglio 2019 – in pagamento circa 3.150.000 quattordicesime
Con il rateo pensionistico di luglio l’Inps pagherà circa 3.150.000 quattordicesime. Lo ha reso noto l’Istituto in un comunicato stampa pubblicato di recente sul suo sito istituzionale sottolineando che il beneficio viene attribuito d’ufficio, senza presentazione di alcuna domanda, in presenza di tutti gli elementi necessari per la verifica reddituale di ammissione al beneficio.
Per raggiungere d’ufficio il maggior numero di persone, l’Inps fa sapere che nell’ultima settimana di giugno è stata effettuata una lavorazione aggiuntiva con l’emissione di un pagamento distinto dal cedolino mensile, sempre nel rateo di luglio. Inoltre, a dicembre 2019 saranno corrisposti, sempre d’ufficio, i ratei di 14ma a coloro che compiranno l’età di accesso al beneficio (64 anni) nel secondo semestre del 2019, ovvero che sono divenuti titolari di pensione nel corso del 2019. L’Inps rammenta che il diritto alla 14ma viene verificato rispetto a requisiti di età, contribuzione e reddito.
Quanto ai redditi, per l’anno 2019 devono essere valutati:
• nel caso di prima concessione (rientrano in tale casistica tutti coloro che negli anni precedenti non abbiano percepito la somma aggiuntiva), tutti i redditi posseduti dal soggetto nell’anno 2019;
• nel caso di concessione successiva alla prima, i redditi per prestazioni, per le quali sussiste l’obbligo di comunicazione al Casellario centrale dei pensionati conseguiti nel 2019 e i redditi diversi da pensioni conseguiti nel 2018.
L’accertamento viene effettuato sempre in automatico in base alle informazioni disponibili negli archivi informatici per ciascun pensionato sia per i redditi da casellario pensioni, sia per i redditi diversi. In assenza, per l’anno 2018 o 2019, delle informazioni reddituali diverse da pensioni, e per assicurare comunque con tempestività il pagamento della 14ma, sono stati utilizzati i redditi degli anni precedenti, risalendo fino al 2015.
Per tale ragione la somma viene corrisposta in via provvisoria e la sussistenza del diritto sarà verificata in via definitiva sulla base della dichiarazione dei redditi del 2018 e 2019. Alle posizioni prive di notizie reddituali precedenti il 2015 non è stata attribuita d’ufficio la quattordicesima ma, se il pensionato ritiene di averne diritto può presentare l’apposita domanda di ricostituzione, utilizzando i servizi disponibili on-line attraverso il sito Internet dell’Istituto www.inps.it se in possesso delle consuete credenziali di accesso: PIN Inps, SPID (Sistema pubblico Identità Digitale) o CNS (Carta Nazionale dei Servizi). In alternativa, può avvalersi dell’assistenza gratuita degli uffici dei patronati. Nel caso di accoglimento della domanda, la prestazione sarà erogata sulla prima rata utile di pensione
Assegni al nucleo familiare – ANF – nuove istruzioni Inps
Dal 1° aprile 2019 l’Assegno per il Nucleo Familiare (ANF) dei lavoratori dipendenti di aziende attive del settore privato non agricolo deve essere richiesto esclusivamente in modalità telematica, come indicato nella circolare INPS 22 marzo 2019, n. 45, tramite il servizio online. Fanno eccezione le richieste di prestazione familiare da parte degli operai agricoli a tempo indeterminato (OTI), che continueranno a presentare la domanda al proprio datore di lavoro attraverso il modello cartaceo “ANF/DIP” (cod. SR16).
Per gli impiegati del settore agricolo, invece, valgono le nuove disposizioni descritte nella circolare. Sono inquadrati nel settore non agricolo anche i soci lavoratori delle imprese cooperative che trasformano, manipolano e commercializzano prodotti agricoli e zootecnici. La precisazione è contenuta in un comunicato diffuso dall’Inps oggi e pubblicato sul sito istituzionale.
Il messaggio informa anche il lavoratore che l’esito della domanda da lui presentata e gli importi giornalieri e mensili massimi spettanti saranno visibili accedendo con le proprie credenziali alla sezione “Consultazione domanda”, all’interno dell’area riservata. In caso di esito positivo, il dipendente dovrà comunicarlo al proprio datore di lavoro, il quale avrà accesso ai dati necessari all’erogazione e al conguaglio degli ANF attraverso un’apposita applicazione. Sarà inviato un provvedimento formale solo in caso di reiezione della richiesta. L’esito sarà visibile, sempre con le stesse modalità, anche ai Patronati che, su delega del cittadino richiedente, hanno provveduto a inviare le domande di Assegno per il Nucleo Familiare.
In caso di variazione nella composizione del nucleo familiare in un periodo già richiesto, o in caso di modifica delle condizioni che danno diritto all’aumento dei livelli reddituali, il lavoratore interessato dovrà presentare all’Istituto, esclusivamente in modalità telematica, una domanda di variazione per il periodo di interesse sempre attraverso la procedura “ANF DIP”.
Per il lavoratore dipendente del settore privato o il soggetto titolare del diritto all’ANF che presenta domanda di “ANF DIP”, se privo di un provvedimento di autorizzazione in corso di validità, è necessario presentare la domanda di autorizzazione tramite la procedura telematica “Autorizzazione ANF” corredata della documentazione necessaria.
Invitiamo le/i gentili lettrici/lettori a rivolgersi alle sedi territoriali del Patronato ENAPA – Organo di assistenza sociale promosso dalla Confagricoltura – per ogni informazione e/o per la necessaria consulenza in materia previdenziale e socio-assistenziale. Tutti i nostri servizi sono resi in modo gratuito ai sensi della Legge n. 152/2001 e sono rivolti a tutte le categorie sociali, indipendentemente dall’appartenenza dell’assito alla Confagricoltura.
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Carlo Rosati
Sede Centrale Patronato ENAPA
Assistente al Direttore Generale
Responsabile Organizzativo e amministrativo














