Il Consiglio dei ministri ha approvato la legge di bilancio. 7 miliardi per i contratti P.A.

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Priorità a difesa e sicurezza. Sulla sanità ci sono 3 miliardi in più rispetto a quanto previsto, destinati a una priorità: quella dell’abbattimento delle liste d’attesa. La presidente del Consiglio, Meloni: è una manovra per poco meno di 24 miliardi, frutto per quasi 16 di extragettito e per il resto di tagli di spese. Il ministro dell’Economia: per quanto riguarda le coperture della manovra 5 miliardi arrivano dai tagli di bilancio e piccole rifiniture, 2,6 miliardi arrivano dalle rimodulazioni.

l Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge di bilancio. “La manovra è molto seria, molto realistica, che non disperde risorse ma le concentra su alcune grandi priorità. Il Cdm lo ha fatto a tempi record, in poco più di un’ora, a dimostrazione dell’unità di vedute. E’ una manovra per poco meno di 24 miliardi, frutto per quasi 16 di extragettito e per il resto di tagli di spese”, ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri che ha approvato la manovra.

“Per quanto riguarda le coperture della manovra 5 miliardi arrivano dai tagli di bilancio e piccole rifiniture, 2,6 miliardi arrivano dalle rimodulazioni”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, durante la conferenza stampa.

“Nella manovra per il pubblico impiego ci sono oltre 7 mld a disposizione per gli aumenti contrattuali. Oltre 2 mld riguardano la sanità e 5 per i rimanenti settori. Per noi la priorità quest’anno è soprattutto il rinnovo del contratto del comparto sicurezza: non si può più accettare che un poliziotto prenda di straordinario 6 euro l’ora, meno di un collaboratore domestico. È una cosa su cui intervenire. La priorità è il rinnovo del contratto del comparto difesa e sicurezza”, ha sottolineato Meloni. “Sulla sanità ci sono 3 miliardi in più rispetto a quanto previsto, destinati a una priorità: quella dell’abbattimento delle liste d’attesa”. “Sulle pensioni ape sociale e opzione
donna vengono sostituiti da un unico fondo per la flessibilità in uscita”, ha qundi aggiunto la premier. Meloni ha quindi evidenziato che “il governo ha deciso l’anticipo della riforma dell’Irpef cominciando dagli scaglioni più bassi. Eliminiamo di fatto il secondo scaglione e quindi estendiamo il primo scaglione con la tassazione al 23% oggi previsto per i redditi fino a 15 mila euro a tutto il secondo scaglione. Quindi si paga il 23% fino ai 28 mila euro di reddito”. “E’ una misura che serve a rafforzare il taglio del cuneo, vale 4mld e prevede un ulteriore beneficio”, ha aggiunto, precisando però che il beneficio “lo sterilizziamo per i redditi più alti: nella quarta aliquota al di sopra dei 50 mila euro lo sterilizziamo con una franchigia sulle detrazioni fiscali” per cui “lo vedranno in busta paga solo i redditi medio-bassi. Le poche risorse le concentriamo su chi ha veramente bisogno”.

“Oggi è stato approvato anche il Documento programmatico di bilancio (Dpb) che quindi è stato inviato in sede europea per tutte le valutazioni del caso”. E’ quanto ha sottolineato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ribadendo che la “manovra ha una sua solidità. Sono confidente che quando sarà letta troverà un’accoglienza favorevole in sede europea e da parte dei mercati, oltre che dai risparmiatori italiani”.

“Il canone Rai viene ridotto in bolletta di un quarto”, ha poi confermato il ministro dell’Economia. “Non si pagheranno più 90 euro ma 70 euro all’anno”, ha aggiunto il vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini. “C’è la copertura necessaria per il collegamento stabile tra Sicilia, Italia ed Europea, quindi carta canta”, ha poi aggiunto Salvini, confermando i fondi per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina.

In manovra “non c’è alcuna tassa di successione su chicchessia”, ha invece annunciato il vicepremier Antonio Tajani.

“Nel Cdm di oggi sono state approvate una serie di misure rilevanti per le imprese, a supporto diretto del sistema produttivo, di chi investe e chi produce in Italia, anche per favorire il reshoring”, ha affermato il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, a margine del Cdm in riferimento ai provvedimenti contenuti nei decreti cd. “Anticipazioni Finanziarie” e “Fiscalità internazionale”. “Rifinanziata per il 2023 la Nuova Sabatini. Credito alle imprese con un’unica tranche. Con 50 milioni di euro utilizzabili da subito per il 2023, viene rifinanziata la nuova legge Sabatini. La novità più rilevante di questa misura è che il finanziamento sarà reso fruibile per le imprese richiedenti in un’unica tranche consentendo l’accorpamento delle rate. La misura sostiene gli investimenti in beni strumentali effettuati da micro, piccole e medie imprese facilitando l’accesso al credito con tassi di interesse agevolati. È un provvedimento che assume ancora più rilevanza nel contesto attuale, con la stretta sui tassi applicata dalla BCE nell’ultimo anno. Nella Legge di Bilancio sarà poi rifinanziata la legge Sabatini per il 2024. Più certezza e più tempo per il credito d’imposta “ricerca e sviluppo”.* La misura approvata oggi consente di allineare temporalmente il sistema di certificazione del credito d’imposta, approvato il 15 settembre scorso e operativo dal prossimo anno, con i termini per il possibile riversamento che vengono prorogati al 30 giugno 2024. In questo modo l’Albo dei certificatori, appena istituto, potrà dare certezza su chi ne abbia davvero diritto”. “Reshoring, meno imposte per chi torna a produrre in Italia. Vengono infine definite disposizioni importanti sul tema del reshoring, con l’abbattimento del 50% delle imposte per le imprese che decidono di tornare in Italia dall’estero con i propri impianti di produzione. Al contempo viene previsto per le imprese fruitrici di tale incentivo l’obbligo di restituzione di quanto ricevuto ove delocalizzassero nuovamente le attività, nelle modalità previste nel recente decreto sugli asset strategici convertito in legge dal Parlamento. Sì al reshoring, no alle delocalizzazioni”.

Fonte: Italia Oggi